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Pagina Facebook, come gestirla: consigli pratici per tenerla viva e in salute

6 luglio 2015

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L’estate è un buon momento per dedicarsi alla pagina Facebook che hai aperto per parlare di te come professionista o della tua attività, piccola azienda o negozio fisico che sia.

Ti sembra che le cose siano un po’ stagnanti? Certo, Facebook non rende la vita semplicissima ma i fattori che portano al successo di una pagina dipendono anche da chi la crea e la gestisce. Ecco un po’ di punti per fare una valutazione e, nel caso, intervenire.

La chiarezza dell’obiettivo della pagina Facebook

Hai aperto la tua pagina perché lo fanno un po’ tutti, sull’onda dell’entusiasmo? Navighi a vista, alcune cose che pubblichi funzionano e altre meno, e allora cosa fare? Ripensarci è d’obbligo: metti per iscritto cosa ti aspetti dalla tua pagina Facebook e ragionaci per vederci chiaro.

Un esempio? “Vendere” è un obiettivo che più generico non si può: invece potresti capire che le persone trovano molto comodo chiederti informazioni attraverso la pagina e potresti puntare proprio a questo, cioè il supporto, oppure usare Facebook per farti conoscere meglio e “svelare” quello che c’è dietro il tuo lavoro: le persone, i processi, le lavorazioni (le persone sono molto curiose).

Se conosci e cerchi di conoscere chi può essere interessato a quello che hai da dire, quali sono gli argomenti e i contenuti che risvegliano interesse allora puoi passare a lavorare su come proporre i tuoi contenuti. Se è vero che è importante essere presenti su Facebook con regolarità, non è vero che esiste un numero di pubblicazioni giornaliere o settimanali vincenti in assoluto. Dipende da te, da quel che fai, dal tuo pubblico.

Stabilito il tuo obiettivo e ragionato sui contenuti, ecco cosa puoi fare per tenere viva e vegeta la tua pagina Facebook giorno per giorno.

Usa la cover per comunicare

Cambiala, scegli e crea delle immagini che ti rappresentino: puoi anche scriverci sopra e per ispirarti puoi dare un’occhiata alle idee proposte da Canva.

Studia molto cosa fanno gli altri su Facebook

Cerca pagine dei concorrenti ma non solo, anche altre pagine che funzionano e lasciati ispirare. C’è chi lo chiama “copiare con creatività” e non c’è davvero niente di male. Questo significa che avere tante fonti a disposizione è il modo migliore per trovare idee e modi di svilupparle.

Tieni tutte le informazioni complete e aggiornate

Fai in modo che le persone trovino e capiscano subito cosa fai, qual è il sito di riferimento, gli orari se hai un negozio.

Usa bene le immagini

Che siano significative e delle dimensioni giuste per essere apprezzate al meglio. Crea album che le persone possano sfogliare. Puoi creare una cover che sarà la prima foto dell’album e poi raggruppare le immagini per aree tematiche.

Cucini? Puoi creare album che raggruppino portate diverse o che illustrino come usare un ingrediente in ricette diverse. La fantasia è il limite e le foto sono sempre un gran bell’aggancio: hai presente come funzionano bene su Facebook le citazioni scritte su una immagine? Ecco.

Usa i video

Se la tua attività si presta prova. Video brevi, incisivi e utili, per esempio. Se hai talento e creatività da vendere puoi improvvisare con qualcosa che lasci tutti a bocca aperta. Oppure puoi anche metterti davanti alla telecamera e rispondere alle curiosità dei tuoi clienti. Sperimenta a basso budget e guarda come va, i risultati ti diranno se puoi osare qualcosa di più.

Cura la scrittura

Sii breve, vai dritto al sodo, esprimiti con semplicità e non avere paura di essere troppo informale: Facebook è il regno dell’informalità. Presentarsi ingessati, con un linguaggio del tipo “siamo un’azienda giovane e dinamica”, parlare di “noi” quando la tua attività sei “tu” e nessun altro, questi sono approcci (vecchi) che allontanano le persone e non stimolano il desiderio di rapportarsi con te.

Hashtag e tag si può, ma con giudizio e solo se davvero utili. Il rischio è di confondere, appesantire, rompere le scatole.

Prova a chiedere ai tuoi fan di intervenire su un argomento

Per scegliere tra due opzioni, per esempio. Puoi lasciarli parlare e spaziare ma spesso funziona meglio dare delle opzioni, quindi guidarli un po’. Il dialogo è più bello e coinvolgente del monologo. Naturalmente, quando i tuoi fan intervengono per parlare con te sii presente e fai capire che ci sei, che ascolti, che ti interessa quel che hanno da dire.

Cura le recensioni

Le persone amano quello che fai? Chiedi se hanno voglia di scriverlo sulla tua pagina Facebook lasciandoti una recensione.

Prova la pubblicità su Facebook

Hai un budget da spenderePuoi usarlo per promuoverti attraverso Facebook ma, per piccola che sia la somma, studia bene o chiedi aiuto per investire i tuoi soldi con senso. I risultati potrebbero sorprenderti in positivo.

8 gadget molto tecnologici per una estate perfetta

29 giugno 2015

gadget hi tech estate 2015 consigli Ehiweb

Estate: quel momento che in tanti aspettiamo per dire “stacco da tutto” ma poi chi lo sa se ci riusciamo davvero. Per chi non ci pensa proprio e vuole godersi la sua connessione con il mondo ma senza affannarsi troppo, oggi abbiamo una lista di 7 gadget e device che secondo noi aiutano a centrare l’obiettivo.

Ebook reader

Certo, sempre lui, il primo della lista perché leggere è la nostra passione e poi non di soli social, blog e mail si vive. Il Kindle, per esempio, lo puoi usare per leggere libri (ovvio), ma anche altri documenti a partire dai semplici file pdf.

In altre parole, puoi farti una collezione di cose da leggere tutte nello stesso posto. Sai che anche i feed RSS dei siti possono essere spediti sul Kindle? Se usi Feedly, uno dei più noti lettori di feed RSS dopo la scomparsa di Google Reader, puoi spedire i tuoi feed sul Kindle e leggere tutto da lì. Chi fa la magia? If This Than That ovvero IFTTT.com dove puoi trovare tutte le “ricette” che vuoi.

Chromebit e Chromecast

Senza web ci sentiamo tutti un po’ persi. Portare il pc in vacanza? Certo, perché no, ma si può fare di meglio e liberare spazio per altri bagagli comprandosi un Chromecast e Chromebit, basta che dall’altra parte – una tv, ad esempio – ci sia una porta HDMI.

Con Chromecast, per fare l’esempio più semplice, spedisci i video di YouTube dal tuo telefono al televisore e anche qualcosa di un filo più sofisticato se ne hai voglia.

Momento “wow, cos’è questo?”: è Chromebit, che sembra una chiavetta USB ma trasforma il tuo televisore (o un altro schermo LCD), in un computer perché è un computer. Cosa ci fai? In pratica, ci navighi.

Unico neo: forse Chromebit non sarà in vendita prima delle vacanze. Insieme ad altri gadget di altri produttori che fanno la stessa cosa può essere una svolta niente male per portare pc là dove mancano, con poca spesa (costerà meno di 100 dollari), e per rivitalizzare vecchi computer stanchi. La stessa ASUS lo descrive molto adatto ai bisogni del digital signage, la cartellonistica digitale, ed è facile immaginare perché.

Batteria esterna (power bank) per il cellulare

Non vuoi rimanere senza batteria mentre stai Instagrammando il tramonto o il tuo piatto di spaghetti allo scoglio, né quando i bambini lagnano e hai bisogno di mezz’ora di cartoni su YouTube per rilassarti? Mai più senza batteria extra perché non dappertutto hai a disposizione una presa elettrica non tutti gli smartphone hanno durate eccezionali.

Il nostro consiglio? Al di là della potenza, cerca una power bank comoda, magari piatta: tenere in mano il telefono e la batteria con il cavetto che li collega non è comodissimo. Renditi la vita semplice.

Wondercube, memoria extra e molto di più per il tuo smartphone

Tra i gadget molto interessanti merita una menzione speciale Wondercube che in uno spazio limitato – un cubetto – racchiude una memoria esterna e molto di più: una torcia led, un connettore per fare il backup dei dati dallo smartphone, una power bank che alimenta il telefono passando per una batteria tradizionale (vedere per credere), e altro ancora. Un gioiellino entrato in commercio grazie al crowdfunding su Indiegogo.

Fitbit, Jawbone o altro braccialetto misura-salute

Se la vacanza per te non è il momento di arrendersi al dolce far niente allora devi avere sempre al polso uno di questi braccialetti che fanno di tutto: controllano se dormi bene e a sufficienza, se ti muovi abbastanza, ti danno consigli per migliorare il tuo stile di vita e la tua alimentazione e non ti lasciano mai solo.

Insieme a una app per correre o camminare sul tuo smartphone hai la chiave per tornare dalla vacanza in forma quanto lo eri prima di partire. E per far sapere al mondo che non hai mai smesso di allenarti condividendo i dati delle tue performance su Facebook.

Apple watch

Per i più fortunati (costa molto), e anche per i più dipendenti da quelle cose come “Controllo un attimo la mail e sono subito da te” e poi passano 40 minuti perché l’occhiata si è allargata a Facebook, poi a Twitter e poi a quel video divertentissimo su YouTube.

Apple Watch è piccolo e questo è il suo segreto e un grande vantaggio: ti manda le notifiche e puoi usarlo come filtro per decidere cosa fare davvero su un device più comodo. Oppure puoi comprarlo per mostrarlo, al momento è di sicuro uno di quei gadget che sa come attirare l’attenzione.

Il bastone per i selfie

Ma come, anche qui? Invece sì e la ragione è semplice: meglio un aggeggio di moda che produce migliaia di facce sorridenti di uno che produce mille pance più o meno piatte e dita dei piedi stesi al sole con là, in fondo, il mare. Selfie stick per sempre!

Scrivere per il web, consigli per testi efficaci che si fanno leggere

22 giugno 2015

scrivere per il web come si fa, un po' di consigli per testi efficaci

Come si fa a scrivere per il web? È complicato passare da una scrittura tradizionale a quella pensata per gli schermi? Un po’ sì ma in fondo è anche questione di abitudine, di imparare a usare alcuni accorgimenti essenziali.

Insomma, non ci addentriamo nei meandri del saper “scrivere bene”, della differenza tra talento e pratica, ma puntiamo da un’altra parte, ovvero a come rendersi leggibili sul web, dedicando questo post a chi ancora fatica a staccarsi da un modo di scrivere e organizzare il testo pensato per altri mezzi e non per una lettura che si fa guardando uno schermo, tra l’altro sempre meno quello “comodo” di un pc fisso ma sempre più mobile, quindi anche in condizioni “difficili” e non in tempi e luoghi ricavati proprio per concentrarsi sulla lettura.

Guidare la lettura e facilitarla

Chi scrive per il web se lo sente ripetere sempre: attenzione, chi legge apre una pagina e la prima cosa che fa è dare un’occhiata rapida al testo per passare poi, forse, alla lettura completa.

Non è una teoria ma un fatto: con una tecnologia, l’eyetracking, che studia i movimenti degli occhi si è capito che si legge “a F”: si parte da sinistra e si prosegue ma con una attenzione calante e saltando nel testo. In poche parole questo significa che è difficile che una persona legga tutto il contenuto di una pagina o di un post: bisogna scrivere con questa informazione sempre in mente.

Il testo deve rendersi gradevole all’occhio e agganciarlo, se così vogliamo dire, per accompagnarlo alla scoperta del contenuto.

Come si fa a scrivere una pagina web? La forma della scrittura

  • Dai aria al contenuto, non presentare al lettore un muro di testo: usa i paragrafi, fai spazio per dare ritmo alla lettura e facilitarla.
  • Titola e sottotitola i paragrafi quando è necessario: attirano l’occhio del lettore e gli anticipano quel che ci troverà, sono ancore potenti da usare con attenzione.
  • Puoi usare il grassetto, ma con parsimonia, per sottolineare i contenuti che ritieni rilevanti.
  • Hai un paragrafo molto carico di testo? Valuta se può essere il caso di usare un elenco per presentare in maniera organizzata e facile da leggere le informazioni principali.
  • Usa un font leggibile. Guarda tu stesso il tuo blog e il tuo sito e chiediti se quel carattere e la sua grandezza semplificano la lettura. Nel dubbio, chiedi il parere a un esperto.

I contenuti: consigli per rendere piacevole e utile la lettura

Il lettore ha fretta? Tu vai dritto al punto, fagli sapere subito se è capitato sulla pagina giusta.

  • Stai vendendo un prodotto o un servizio? Chiarisci subito che problema risolvi e che bisogno soddisfi: quando pensi al tuo testo mettiti dalla parte del lettore che sta cercando proprio quella informazione e quella risorsa che tu puoi dargli. In altre parole: parla il più possibile di lui e non di te (hai la tua pagina about per farlo).
  • Sii breve e sposa la semplicità. È vero, non sempre è possibile ma bisogna almeno provare a essere concisi, a usare un linguaggio che non crei difficoltà: pensa per esempio a quanto possono essere scoraggianti i testi pieni di termini tecnici incomprensibili a chi non è del mestiere. Sposare la semplicità non vuol dire essere banali ma rendere la vita facile al tuo cliente o possibile cliente.
  • Infine, rileggi e fai rileggere: ti aiuterà non solo a vedere i refusi che ormai non noti più ma anche a capire se il tuo stile funziona, se quello che tu pensi sia chiarissimo magari non lo è così tanto. Serve a migliorarsi e a mettere online testi che funzionano.

Buon lavoro!

La prima newsletter, cose da fare per iniziare bene

15 giugno 2015

scrivere una newslettere come fare secondo Ehiweb

Lavori come freelance e proponi i tuoi prodotti e i tuoi servizi. Hai un negozio fisico, una piccola attività, clienti abituali e clienti nuovi e ti sei chiesto più volte come rimanere in contatto con loro. Hai una pagina Facebook, un sito a cui non riesci a stare dietro ed è sempre un po’ uguale a se stesso, un blog che cerchi di curare al meglio ma desideri qualcosa di più: la newsletter è quello che fa per te.

La prima domanda da farsi non riguarda lo strumento, che con prove (e qualche errore), si impara a usare presto e bene, ma i contenuti: cosa ci scrivi in questa newsletter? Cosa hai di interessante da dire? Ci arriveremo.

Come far iscrivere i tuoi lettori alla newsletter

Per esempio mettendo il form di iscrizione sul tuo sito o blog: puoi dedicargli una pagina apposita o mettere il modulo in altre parti del sito (il footer, ad esempio), ma anche in questi posti contemporaneamente. Puoi fare apparire un banner con il modulo e ogni tanto ricordare ai tuoi fan su Facebook che hai una newsletter in partenza.

Se hai un negozio fisico puoi mettere vicino alla cassa un modulo di carta sul quale far segnare nome, cognome e indirizzo email, per chiedere ai tuoi clienti se hanno voglia di leggere le tue newsletter.

Dai qualcosa in cambio dell’iscrizione

Un piccolo coupon o un breve ebook in regalo in cambio dell’iscrizione alla newsletter è apprezzato da quasi tutti. Cosa ci metti nell’ebook? Qualche segreto del mestiere o consiglio utile, una guida: lo decidi in base a quello che fai ma cerca di fare in modo che, per quanto breve e gratuito, sia davvero utile, informativo, divertente a seconda dei casi.

Il consenso, la cosa più importante

Le persone che si iscrivono alla tua newsletter devono volerla ricevere. Niente trucchi e sotterfugi, non aggiungere email per far crescere la tua lista senza che i proprietari lo sappiano e lo desiderino: si possono passare dei guai anche seri inviando email a chi non ha chiesto di riceverle.

Chi sono i tuoi lettori e i contenuti che li soddisfano

Non lo sai perché non hai ancora iniziato a scrivere una newsletter?
Vero solo in parte: probabilmente hai già dei clienti sui quali fare dei ragionamenti, di cui conosci abitudini, caratteristiche, gusti e preferenze.

Prova a fare un identikit della persona che potrebbe voler leggere le tue email: chi è, quanti anni ha, cosa fa, in che momento potrebbe leggerti e che cosa leggerebbe volentieri e lo spingerebbe a leggerti ogni volta.

È facile rispondere pensando per prima cosa a vendere, e quindi sconti, coupon, offerte riservate: sono contenuti che ci stanno benissimo ma volendo si può anche spaziare. Un esempio? Un negozio di prodotti per animali a Torino potrebbe scrivere una newsletter mensile annunciando le offerte in corso ma anche inserendo notizie utili come i negozi torinesi che ammettono gli animali, i parchi e le zone migliori della città in cui portarli a passeggiare, consigli su come non far soffrire il caldo d’estate e il freddo in inverno e molto altro.

È impegnativo? Sì, ci vuole tempo da dedicare a ricerca e scrittura ma potrebbe essere interessante: uno strumento di invio e gestione delle newsletter dà anche delle statistiche su cui ragionare e si può sapere quali contenuti vengono apprezzati di più per poi capire cosa modificare e migliorare.

Gli obiettivi della tua newsletter

Dipende molto da quel che fai: vuoi più visite in negozio o che qualcuno ti chieda una consulenza? Vuoi che dalla newsletter arrivino sul tuo sito? Sono tante le opportunità. Se hai un obiettivo puoi impostare la tua newsletter in modo da provare ad arrivarci e correggere la rotta ogni volta che ce n’è bisogno.

Il nostro negozio di prodotti per animali che vende solo in città e non via e-commerce potrebbe distribuire dei buoni sconto e stabilire che la newsletter sta funzionando se i buoni vengono molto scaricati e naturalmente anche usati in negozio, ma anche se i clienti si dicono soddisfatti di essere aggiornati sulle iniziative e di ricevere informazioni, rispondono alla newsletter, passano o telefonano in negozio per avere più informazioni, segno che il negozio riesce a non farsi dimenticare.

Vorresti provare? Dai un’occhiata al nostro servizio newsletter, uno strumento pratico e studiato per far rendere al massimo le tue newsletter, professionale ma non complicato da imparare: in più non appena lo attivi hai subito mille email da inviare incluse.

Il nostro consiglio? Se inizi adesso comincia a raccogliere i primi indirizzi email e a fare qualche invio di test ai tuoi primi contatti e poi chiedi cosa ne pensano: approfittando dell’estate puoi arrivare a settembre con le idee più chiare e pronto a spedire le tue newsletter nuove fiammanti.

Al prossimo post per capire come far leggere una newsletter e poi misurare i risultati.

Immagini per comunicare meglio: come crearle e con quali strumenti

8 giugno 2015

immagini social dimensioni come crearle

Non è una novità: le immagini non smettono di parlarci e di comunicare e sono uno dei mezzi più diffusi e facili da usare, in particolare sui social network.

Infatti, due dei social network più usati e di successo, Instagram e Pinterest, ci parlano proprio attraverso le immagini: li usano tutti, dalle celebrità alle aziende fino a ognuno di noi, con successi e scopi variabili da caso a caso.

Al di là dei social dedicati, anche su Facebook e Twitter (ma anche nelle newsletter, per esempio), le immagini hanno grande valore: in questi luoghi dove tutto passa veloce l’immagine cattura lo sguardo e l’attenzione spesso più delle parole, “aggancia” chi sta passando un po’ di tempo sul suo social preferito e magari lo porta, nei casi migliori, a scoprire una pagina e quindi, nel caso, un servizio o prodotto nuovo.

Immagini per i social: come sapere le dimensioni giuste per non sbagliare?

Spesso il problema di chi vorrebbe creare buone immagini da condividere è non sapere quali siano le dimensioni giuste: sbagliare significa pubblicare un’immagine che si vede male, magari con scritte tagliate a metà e dunque illeggibili.

Ma fare qualcosa si può, ed ecco come: non è difficile, basta solo allenarsi un po’.

Dimensioni delle immagini su Facebook

La lista definitiva è quella di Jon Loomer che si occupa soprattutto di pubblicità su Facebook e che ha pubblicato un post con tutti i riferimenti necessari per non sbagliare. Il post viene aggiornato spesso quindi è sempre attendibile.

Dimensioni delle immagini sugli altri social

Parliamo, nello specifico, delle immagini per Twitter, Facebook, Google Plus, LinkedIn, Instagram, Pinterest, YouTube e Tumblr. Le mette a disposizione Sprout Social, strumento di gestione dei social network, e vale la pena salvare il link in un segnalibro da cliccare ogni volta che ce n’è bisogno.

Per fare in fretta senza sbagliare: i formati indicati per i social

Non c’è sempre il tempo di creare immagini dalle dimensioni perfette.
Se i pixel sono un mistero non c’è problema, si può andare per approssimazione, ma con metodo: questo post sul sito Socially Sorted spiega che basta ricordarsi quale formato si addice meglio a ogni social senza temere di sbagliare.

Quindi, ad esempio, il formato quadrato funziona bene per Facebook e Instagram, il paesaggio (landscape) è adatto a Twitter, il ritratto a Pinterest e così via. Il tutto è riassunto in una grafica da tenere a portata di mano.

Come creare belle immagini: principi di design

Designer non si nasce ma non tutti ne abbiamo a disposizione uno quando serve. Ecco quindi come farsi un’idea per comporre un’immagine gradevole.

Regole di base: simmetria ed equilibrio, come inserire testo sulle immagini

In questo post il designer Dustin dà qualche indicazione su come sfruttare al meglio le immagini simmetriche e asimmetriche, per capire dove è meglio inserire una scritta e in generale dare un’idea di equilibrio che rende un’immagine piacevole da guardare.

Canva Design School

Ormai tutti conoscono Canva ma non tutti sanno che sul sito c’è anche una Design School piena di post e tutorial che guidano alla creazione di contenuto visivo: scegliere e abbinare i colori, usare i font adatti allo scopo – quello con cui scrivi il tuo curriculum forse non va bene su un’immagine da pubblicare su Facebook – e trovare gli sfondi giusti sono solo alcuni esempi di quel che si può imparare in Canva.

Alcuni strumenti per creare immagini velocemente

Canva

Qualcuno lo trova ostico, in realtà è solo questione di allenamento. Comunque sia, Canva è una rivoluzione nell’ambito del design e si possono ottenere dei risultati davvero notevoli. In più, ha già i formati grafici impostati per le immagini da pubblicare sui social. Impossibile farne a meno.

Canva ha avuto grande successo e il suo prossimo strumento sarà una piattaforma più evoluta chiamata Canva for Work: al momento si può solo richiedere di essere inseriti nella lista di chi desidera provarla.

Pablo

Crea una immagine che attira l’attenzione in meno di trenta secondi: è quello che Pablo promette e mantiene. Basta scegliere una delle immagini precaricate o caricarne una, scrivere il testo, inserire un logo (se si vuole), e poi pubblicare su Twitter o su Facebook. Veloce ed efficace, da provare.

Twitshot

Anche su Twitter le immagini si fanno notare. Twitshot è uno strumento che permette di twittare inserendo una immagine ricavata da un link.

Dalla pagina di Twitshot devi quindi scrivere il tuo tweet e inserire il link, Twitshot controllerà la presenza di immagini nella pagina linkata e te le proporrà: a te basterà selezionare quella che preferisci e poi pubblicare. Facile e rapido.

Tutto bello, ma dove trovo le immagini? In giro per il web ci sono tante risorse gratuite e noi le abbiamo cercate e riassunte in due post passati da rileggere e salvare nei preferiti: ti torneranno molto utili 😉

Cookie law e siti web: la nuova legge spiegata con un po’ di link utili

1 giugno 2015

La cookie law entra in vigore il 2 giugno: come organizzarsi

Questo post è dedicato a chiunque abbia un sito ed è preoccupato e a chi ancora, pur avendo un sito, non sa nulla di Cookie Law. Niente paura, siamo sicuri, a un giorno dalla scadenza ovvero il 2 giugno 2015, che l’entrata in vigore della Cookie Law non segnerà la fine del mondo.

Però, pur nella confusione che sembra non essere poca, è giusto avere almeno le informazioni di base che troverai qui di seguito sotto forma di segnalazione dei post e degli strumenti più indicati a capirci qualcosa e a fare qualcosa in proposito.

Cosa sono i cookies

Si chiamano cookies, biscotti, e sono pezzetti di informazione, file molto piccoli che lasci andando in giro per il web e che permettono ai siti che frequenti di incamerare informazioni su di te.

Sembra brutto? In realtà no perché buona parte dei cookie serve a rendere la tua navigazione migliore, per esempio per non dover inserire utente e password nei siti che frequenti abitualmente. Sono i cookie tecnici.

Poi ci sono i cookie di profilazione, quelli che si legano al mondo della pubblicità e che, per farla molto breve, consentono proprio di profilarci come utenti e di capire le nostre preferenze e abitudini. Ne abbiamo parlato tempo fa descrivendo il meccanismo del remarketing, quel “fenomeno” per cui dopo che hai guardato un sito e un prodotto questo inizia a inseguirti su ogni banner di ogni sito che visiti.

E poi i cookie di terze parti, quelli che fanno riferimento e sono impostati da un sito diverso da quello su cui stai navigando.

Vuoi saperne di più sui cookie? Ecco la pagina dedicata del Garante della Privacy.

Leggi anche: cosa ne dice Wired, soprattutto a proposito del legame con la pubblicità e le finalità di marketing dei cookie.

Cosa stabilisce la Cookie Law

Il Garante della Privacy lo spiega nel paragrafo “I cookie e la privacy” della sua pagina dedicata ai cookie.

“[…]un sito web che usa cookie per finalità di profilazione e marketing deve immediatamente comparire un banner ben visibile, in cui sia indicato chiaramente:

1) che il sito utilizza cookie di profilazione per inviare messaggi pubblicitari mirati;

2) che il sito consente anche l’invio di cookie di “terze parti”, in caso di utilizzo di questo tipo di cookie, ossia di cookie installati da un sito diverso tramite il sito che si sta visitando;

3) un link a una informativa più ampia, con le indicazioni sull’uso dei cookie inviati dal sito, dove è possibile negare il consenso alla loro installazione direttamente o collegandosi ai vari siti nel caso dei cookie di “terze parti”;

4) l’indicazione che proseguendo nella navigazione (ad es., accedendo ad un’altra area del sito o selezionando un’immagine o un link) si presta il consenso all’uso dei cookie.”

In pratica, quello che stiamo già vedendo su molti siti, il nostro compreso: un bannerino più o meno invadente che ci informa che sul quel sito si usano i cookie, più un link che porta alla privacy policy e un ok da cliccare che implica dare il consenso all’uso dei cookie.

In proposito leggi anche: “Cookie law, proviamo a capirla” su C+B.

Come fare il banner e la privacy policy per il proprio sito

Riassumendo in modo molto stringato:

  • Devi inserire il banner sul tuo sito: con CMS come WordPress la cosa si semplifica ma in generale la soluzione migliore per chi è poco pratico è farsi fare un preventivo da persona di fiducia.
  • Devi scrivere la privacy policy, creare una pagina del sito che la contenga e linkarla dal banner che apparirà in home page.

Esempio: sul nostro sito il banner che compare recita:

“Per migliorare l’esperienza di navigazione, su questo sito usiamo dei cookies. Leggi anche la nostra policy privacy e conferma cliccando su OK”

Soluzioni pratiche per fare prima: Iubenda

Iubenda è un servizio a cui fare riferimento per togliersi il problema (almeno in parte), presto e bene, anche perché Iubenda ha avuto modo di confrontarsi proprio con il Garante per definire le modalità di azione per adeguarsi al meglio alla Cookie Law.

In sostanza, utilizzando Iubenda si genera una privacy policy e tutto il necessario per adeguarsi alla legge: Iubenda ti fornirà un codice da inserire sul sito, in questo caso è bene – se non sei pratico – chiedere a un esperto di occuparsi dell’inserimento e di controllare che tutto funzioni nel modo giusto.

La soluzione Iubenda ha un costo contenuto (19 euro annui), e può valere la pena affrontarlo quando non si sa bene come procedere e per sentirsi al sicuro.

Quindi tutto ok? Non ancora: il blocco preventivo dei cookie

Informare l’utente non è abbastanza perché quello che in teoria bisognerebbe fare è il “blocco preventivo dei cookie”, cioè fino a esplicito consenso dell’utente che deve compiere un’azione specifica come cliccare “ok” sul banner.

È un punto controverso ed è possibile che il Garante dia dei chiarimenti aggiuntivi in futuro. Per il momento segnaliamo, per chi volesse saperne di più, questo post della social media manager Patrizia Frattini che insieme a Iubenda ha deciso di usare anche Cookie Consent, strumento gratuito che permette proprio di selezionare e autorizzare diversi tipi di cookie.

Non sai quali cookie usa il tuo sito?

Proprio sul sito di Cookie Consent trovi anche un comodo test: inerisci l’indirizzo del tuo sito o del sito che ti interessa e in pochi minuti avrai l’elenco dei cookie in uso.

ADSL: 5 domande frequenti e le nostre risposte

25 Maggio 2015

Ehiweb verifica copertura adsll, velocità possibile e migrazione

Essere un provider che fornisce ADSL significa anche essere presenti quando le persone che comprano da te o che vorrebbero farlo hanno bisogno di informazioni, se possibile in tempi brevi, per esempio su copertura di una ADSL e sulla sua velocià, ma non solo.

Noi ci proviamo ogni giorno anche dai social, in particolare da Facebook su cui riceviamo molte domande, soprattutto da chi ci scopre e pensa che potrebbe essere interessante provare un servizio alternativo a quelli delle big company italiane.

Per questo motivo abbiamo pensato di scrivere un post con le domande che ci vengono fatte più spesso, per spiegare meglio come lavoriamo e cosa vuol dire attivare un’ADSL, fare una migrazione da un altro operatore e altri dettagli preziosi.

Le domande sono sempre gradite e speriamo lo siano anche le risposte 🙂

Potete fare una verifica di copertura?

Certo che sì e la facciamo in modo dettagliata con l’aiuto della nostra assistenza.
Come si fa: chiediamo un numero di telefono e un indirizzo fisico per capire se possiamo attivare un’ADSL e fino a che velocità. Non hai un numero di telefono? Possiamo fare la verifica anche usando il numero di un negozio vicino a te, serve solo per capire la copertura effettiva su un’area.

Le risposte possibili da parte nostra

  • Tutto ok: sei a una distanza adeguata dalla centrale e la centrale non è satura. Via libera: se scegli noi puoi richiedere l’attivazione (o la migrazione), subito dopo la nostra conferma.
    Ti aiutiamo anche a capire quale ADSL ti conviene attivare tra quelle che proponiamo.
  • Centrale satura o altri motivi tecnici che danno una risposta negativa: nessuna possibilità di attivare un’ADSL. Altre aziende ti hanno detto che non c’è problema? Diventa una questione di chiarezza e trasparenza, di volontà di lavorare bene: noi preferiamo dire la verità e non vendere a tutti i costi un’ADSL che molto probabilmente genererà un cliente insoddisfatto che si lamenterà con noi e di noi ovunque (e il web è un mondo piccolo piccolo, in questo senso).

Posso avere l’ADSL anche se non ho una linea telefonica?

Certo. Noi arriviamo anche dove non c’è un numero di telefono attivo: questo significa che pagherai solo la tua ADSL attiva con noi e non il canone Telecom.

Cosa succede in pratica

Verifichiamo che sia possibile attivare una ADSL e se la risposta è positiva un tecnico ti chiamerà per prendere appuntamento e installare la linea.
L’attivazione di una linea dati nuova costa 79,90 euro una tantum. Attivare una nostra linea NO Telecom vuol dire risparmiare 18,54 euro al mese di canone, che alla fine dell’anno diventano ben 222,48 euro .

Posso portare con me il mio numero di telefono?

Se hai scelto di attivare una ADSL con noi e portare con te anche il tuo numero di telefono, anche in questo caso hai due opzioni:

  • Passi da Telecom a noi: è il passaggio più rapido. La portabilità del numero è una procedura lineare che viene effettuata in tempi rapidi, circa 15 giorni.
  • Passi da un altro operatore a noi (Linea NO Telecom): puoi portare il numero di telefono ma tempi di attesa e procedura sono diversi.
    Cosa facciamo in questo caso: valutiamo con te la situazione, ti consigliamo cosa è meglio fare e ti seguiamo in ogni passo della migrazione fino a che questa non è avvenuta.

Posso provare la vostra ADSL?

Ci piacerebbe! Ma i lavori necessari che dobbiamo sostenere per attivare una linea non ci danno la possibilità di far provare l’ADSL per poi decidere se tenerla oppure no.

Ma visto che ci piace semplificare le cose ogni volta che possiamo farlo e non abbiamo nulla da nascondere, devi sapere che i nostri contratti non hanno vincoli di durata minima: se decidi di attivare una ADSL con noi e per qualsiasi motivo decidi di cambiare fornitore, puoi farlo quando vuoi e permettiamo di migrare gratis verso il nuovo operatore.

Se ordino una ADSL 20 mega vuol dire che poi vado sempre a 20 mega?

Molto dipende dalla distanza dalla centrale: se sei vicino raggiungerai facilmente questi picchi di velocità. Per ogni ADSL, dalla 7 alla 20 Mega, è difficile prevedere con certezza la velocità effettiva di navigazione.
Per esempio noi attiviamo una 20 mega solo se la distanza dalla centrale è al massimo di 1,5 Km, perché per esperienza sappiamo che oltre questa soglia l’ADSL può risultare instabile, dare la senzazione di lentezza, può disconnettersi.

Diffida da chi al telefono ti promette una 20 mega effettiva e l’attivazione in pochissimi giorni, un’ADSL ha dinamiche di funzionamento complesse che abbiamo spiegato in modo semplice in una pagina dedicata, perché ci piace informare i nostri clienti.

Hai altre domande? Mandacele (anche via Facebook)! Attraverso il link della nostra assistenza trovi tutti i contatti per farci tutte le domande che ti vengono in mente.

Libri da leggere, libri da amare: Ehiweb e Aphorism nel maggio dei libri

18 Maggio 2015

I libri e la lettura, la crescita Aphorism dal punto di vista di Ehiweb

I libri sbocciano in maggio, dice il sito Il maggio dei libri che ci spiega il senso di questa campagna nazionale e ci ricorda quanto sia bello leggere e quanto faccia bene alla “crescita personale, culturale e civile” di ognuno di noi. Ne parliamo questo mese anche perché abbiamo un traguardo da festeggiare, quello di Aphorism, il nostro sito dedicato alla letteratura che sulla sua pagina Facebook ha superato i ventimila fan: poteva succedere in un mese migliore di questo, quello in cui c’è anche il Salone del Libro di Torino? No, e ne siamo assai felici.

A noi la voglia di leggere non passa mai: proprio noi che viviamo, amiamo e respiriamo tecnologia e siamo immersi in un mondo fatto di ADSL, telefonate VoIP, SMS e tutto quello che il nostro lavoro quotidiano ci fa vivere, sentiamo forse più urgente la necessità di imparare e nutrirci anche di ciò che sembrerebbe distante dal nostro mondo.

“Sto riflettendo sulla possibilità che leggere più poesia e meno libri di management sia la chiave per agevolare e accelerare il cambiamento di cui questo mondo ha bisogno”.

Lo dice su Facebook Euan Semple, consulente esperto di social media nonché autore di un libro imperdibile per chi si occupa di comunicazione, “Organizations don’t tweet, people do” (Le aziende non twittano, sono le persone a farlo), attraversato dalla voglia di dare una mano ai quei manager perplessi di fronte alla “novità” che rappresentano i social media.

Ma in generale, quanto leggiamo in Italia?

Sempre troppo poco come si sente dire? Ebook o libro cartaceo è una questione di lana caprina, ne siamo convinti: non è il mezzo, è il valore che dai alla lettura. L’Istat dice che nel 2014 le cose per i libri non sono andate benissimo, con un calo dal 43% al 41,1% di lettori di libri, dove lettori di libri significa che ne hanno letto almeno uno nel corso di un anno, in questo caso il 2013.

C’è però un zoccolo duro di lettori forti che leggono un libro al mese in media, una percentuale nemmeno così bassa e che rimane stabile: notizia incoraggiante, c’è una base su cui si può costruire e migliorare!

La cultura ci salverà, sempre!

Questo titolo è una frase che il nostro Luigi ha usato per presentare una collana di libri che ha curato e spiega perché, dalla nostra nicchia digitale, ci occupiamo di un progetto come Aphorism che è con noi dal 2001. Aphorism è un po’ la nostra mascotte e lo curiamo ogni giorno grazie alla collaborazione di tanti redattori volontari, segnalando non solo libri, opere letterarie e aforismi famosi ma dedicando spazio anche ai talenti ancora poco conosciuti al grande pubblico.

Aphorism è il nostro modo di ricordarci di alzare lo sguardo per guardare oltre il nostro orto; e la lettura un modo valido in più per restare connessi anche tra di noi che siamo un team distribuito.

Siamo i soli a crederci? Illustri “colleghi digitali” come Buffer, lo strumento per programmare la pubblicazione sui social, e Facebook nella persona di Mark Zuckerberg hanno messo i libri in uno posto speciale all’interno della loro filosofia d’impresa e non certo per sfoggio di cultura, un pregiudizio da cui tutti dovremmo liberarci: Buffer regala a ogni nuovo assunto un Kindle e l’accesso illimitato agli acquisti di libri, rende pubblica la scelta di titoli su Pinterest e poi ne discute internamente anche per creare un legame tra persone che vivono molto distanti, mentre Mark legge un libro ogni due settimane e invita alla discussione su A Year of Books per “venire conoscenza di nuove culture, saperi, storie e tecnologie”. Niente male, no?

Insomma, la cultura – concetto che ci appassiona e coinvolge, come puoi leggere anche nel nostro “Chi siamo” – è cultura ovunque e comunque ci faccia crescere, dubitare, ragionare, evolvere. E i libri lo fanno ancora, lo faranno sempre, in qualunque formato li leggiamo e li leggeremo.

Invio di SMS professionali, un’opportunità per il tuo lavoro

11 Maggio 2015

Mandare SMS da Internet BeSMS prova gratis Ehiweb

Lavorare con gli SMS non è solo possibile ma anche semplice, veloce ed economico. Anche tu ricevi probabilmente SMS che ti segnalano sconti, eventi e molto altro: se ti stai chiedendo se anche tu puoi mandare SMS professionali da Internet la risposta è sì, non c’è bisogno di essere aziende di grosse dimensioni, anzi.

Gli SMS funzionano e vengono aperti

Gli SMS godono sempre di grandi vantaggi rispetto ad altre forme di comunicazione perché vengono aperti – il richiamo di un SMS in arrivo sul telefono è sempre potente – e letti, specie se il contenuto è fatto bene, cioè chiaro e dritto al punto.

L’uso degli SMS può essere davvero strategico per comunicare efficacemente con un pubblico attento e che puoi archiviare in modi diversi, per essere sicuro di raggiungere le persone più interessate alle tue offerte e iniziative, per conversare e permettere a chi ti segue di dire la sua, per ricordare che ci sei e anche, infine, per aumentare le tue vendite.

Idee per usare gli SMS per la tua attività

Ci sono davvero molte occasioni in cui puoi raggiungere clienti e possibili clienti attraverso gli SMS, ed eccone alcune:

Comunicare sconti e promozioni via SMS

È un uso classico del messaggino: ai tuoi clienti puoi dire che c’è una vendita speciale, oppure selezionare i clienti vip per proporre una vendita esclusiva, un last minute o comunque un evento che si verificherà nel giro addirittura di poche ore, a seconda dei casi.

Un concorso via SMS

Hai un negozio fisico? Invita i tuoi clienti a mandarti un SMS e metti in palio un premio che si aggiudicherà un fortunato “messaggiatore”.

Il regalo di compleanno o altre occasioni speciali

Invia un pensiero che faccia sentire coccolate le persone a cui scrivi: puoi programmare il compleanno o altre occasioni rilevanti come la festa della mamma o del papà.

Ricordare che ci sei con gli SMS

Se ti senti più creativo, puoi raggiungere le persone che hanno deciso di ricevere le tue comunicazioni via SMS con messaggi che hanno lo scopo di ricordare che ci sei. Una palestra potrebbe inviare consigli veloci per il fitness, un ufficio potrebbe convocare riunioni, un centro benessere consigliare alimenti salutari e così via.

In questi casi è importante individuare la formula giusta: testo stringato, utile, divertente o motivante e frequenza adeguata.

Parlare (davvero) con chi ti interessa via SMS

Hai bisogno di fare un sondaggio, di ricevere un ordine, una prenotazione, una iscrizione alle tue news via SMS e altro ancora? Si può fare anche questo. Gli SMS hanno un valore doppio perché comunicano, informano e interagiscono: il pubblico che riceve può rispondere e dire la sua.

Vendere online via SMS

Con gli SMS puoi anche vendere, davvero!
Questa è una particolarità della nostra piattaforma BeSMS che offre la possibilità di creare dei veri e propri mini-ecommerce. Come funziona nel dettaglio puoi vederlo nel post dedicato agli SMS 2.0 di BeSMS, dove abbiamo spiegato proprio tutto anche con due esempi chiari.

Vorresti provare? Ti offriamo una prova gratuita

Puoi avere subito 20 SMS gratis da usare con la nostra piattaforma BeSMS che è funzionale, semplice e anche personalizzabile. E se ti va, facci sapere come è andata 😉

Scrivere un curriculum efficace, dieci consigli dal nostro selezionatore

4 Maggio 2015

Scrivere curriculum efficace i consigli di Ehiweb

La scorsa settimana è rimbalzata un po’ ovunque la storia della ragazza che ha “conquistato” un colloquio con AirBnb, il servizio più noto di affitto di stanze e case in giro per il mondo.

Nina, questo il nome della ragazza, dopo tanti cv inviati a AirBnb e nessuna risposta, si è inventata un curriculum alternativo e ha creato un sito web in cui ha presentato uno studio su come AirBnb potrebbe e dovrebbe espandersi nel Medio Oriente. Poi ha twittato linkando il sito e coinvolgendo direttamente i due boss di AirBnb, che hanno risposto e apprezzato l’idea: colloquio fissato.

Non sappiamo se Nina ce la farà ma facciamo il tifo per lei che, se ha le competenze adatte, meriterebbe davvero una chance.

Nina ha vissuto quello che tanti vivono ogni giorno, la spedizione di curriculum che spariscono nel nulla, senza mai una risposta. Per questo abbiamo pensato di offrire il punto di vista di chi seleziona e lo facciamo con la voce di Luigi, il nostro responsabile della comunicazione e della selezione delle persone che vengono a lavorare con noi.

Scrivere un curriculum efficace: i consigli di Luigi

Non ho la pretesa di dare lezioni ma vi racconto un po’ la mia esperienza di selezionatore di candidati per un lavoro partendo da questo presupposto: il curriculum ideale, quello universale, non esiste 🙂

Prima di mandare il cv chiediti perché e a chi lo stai mandando

Tieni conto di una cosa: la selezione è reciproca. L’azienda sceglie i candidati e i candidati possono scegliere l’azienda. Non sparare nel mucchio con la speranza che prima o poi qualcuno abboccherà.

La mail con cui presenti il cv è fondamentale

Non perdere questa occasione per metterti in luce! Quando mi arriva un cv cosa leggerò prima? La mail o il cv? Risposta semplice: la mail. Nella mail descriviti brevemente, parla di quello che sai fare e dimmi perché vorresti lavorare proprio con noi.

Dai importanza all’oggetto della mail

Un po’ di fantasia per andare oltre “CV”, “Curriculum”, “Candidatura” è sempre apprezzata.

No al curriculum di sette pagine!

Un paio, massimo tre bastano e avanzano. Non siete gli unici a partecipare, sulla scrivania di chi fa selezione arrivano centinaia di cv. Metti in evidenza le cose giuste e taglia il superfluo.

E il nome del file del curriculum?

Conta anche quello: anche qui non limitarti a “Curriculum”, dagli un nome e un cognome (il tuo).

Rielabora il curriculum in funzione dell’annuncio a cui vuoi rispondere

Fai in modo che la tua domanda di lavoro – che suona un po’ come “posso lavorare con voi?” – sia il più possibile coerente con l’offerta.

Invia un curriculum aggiornato

L’esperienza più recente in testa e poi indietro nel tempo. Ma senza esagerare: elimina le esperienze più vecchie e fuori contesto. I lavoretti stagionali, per esempio, quando hai già qualche esperienza lavorativa di peso, possono essere tagliati via.

Foto insieme al curriculum?

Perché no. Non è necessaria ma se proprio vuoi metterla, che sia recente e professionale, anche disinvolta ma senza arrivare alla foto di gruppo con gli amici un po’ brilli o a quella in spiaggia in costume.

Sii coerente con ciò che richiede l’annuncio e con ciò che vuoi tu.

Se l’annuncio è per un esperto ingegnere termonucleare e hai sempre fatto il fornaio, non ha senso rispondere. Se invece cercano qualcuno capace di fare il pane e siete un ingegnere termonucleare, inutile inviare il cv superfigo con lauree e master collezionati. Pane, qui facciamo pane.

Ce l’hai fatta? Hai un colloquio in vista?

A questo punto non dimenticare che un’azienda, come capita a tante persone – e cosa sono le aziende se non persone? – vuole sentirsi sexy, importante, al primo posto. Soffriamo un po’ tutti/e di manie di grandezza, quindi cerca di giocare su questa vanità: informati sulle attività del tuo – si spera! – futuro datore di lavoro, cerca informazioni, scopri cosa fa, che servizi o prodotti propone.

In fondo è questo che ha fatto Nina e ha convinto AirBnb a chiamarla 🙂